Culto 25/08/2019 - Undicesima dopo Pentecoste

di Claudio Pasquet pubblicato il 30/08/2019 10:34:22 in culto 478

Colossesi 3, 12 – 15

Rivestitevi, dunque, come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di benevolenza, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza. Sopportatevi gli uni gli altri e perdonatevi a vicenda, se uno ha di che dolersi di un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi. Al di sopra di tutte queste cose rivestitevi dell'amore che è il vincolo della perfezione. E la pace di Cristo, alla quale siete stati chiamati per essere un solo corpo, regni nei vostri cuori; e siate riconoscenti.

Riassunto dalla predicazione

thumbnail article Una statistica recente dice che i paesi scandinavi sono tra i più felici. Uno degli elementi che si usano per la complessa valutazione del grado di felicità è la capacità di avere rapporti sociali e umani a vari livelli.

Quando l’apostolo parla alla comunità e spiega come tentare di andare d’accordo, non fornisce la ricetta che ci sta dando la società moderna: “Non badare agli altri, solo tu conti. Non cercare di cambiare, non devi migliorarti, l'importante è essere sé stessi” Questo è un po’ il messaggio che riceviamo spesso

1) L’apostolo invece dice un’altra cosa: fratelli e sorelle, cominciamo a partire da noi stessi, noi non inseguiamo l’idea un po’ folle che ciò che è naturale è buono. La tua natura non è quella di essere benevolente, misericordioso, paziente; no, è quella di essere un peccatore che non vuole rapporti con gli altri, a meno che non ti convenga. Ecco perché Paolo dice: rivestitevi di misericordia, benevolenza, umiltà, mansuetudine, pazienza. Non è qualcosa che ti viene spontaneo. Sono i vestiti che dobbiamo prendere dall’armadio spirituale che ci ha dato il Signore. E questo lo può fare ciascuno di noi prima di ancora di incontrare l’altro. Questo vale per ogni comunità: ecclesiastica e civile. Questa dimensione etica individuale, tipica della morale protestante va rivalutata: parti da te, perché devi sempre fare ogni sforzo per migliorarti.

2) Una volta che hai indossato questi vestiti, esci nella strada e incontra il prossimo. E quando incontri l’altro, puoi fare veramente solo due cose: sopportare e perdonare. Siamo poi chiamati a scoprire la dimensione del perdono: chiederlo, e darlo. Imparando anche a chiedere scusa. Ma è possibile pensare di trovare dentro di noi la forza per fare queste cose.?

3) Non senza il terzo gradino: guarda in alto e lasciati rivestire dell’amore di Dio, un amore che è più grande della nostra umana capacità di amare. Lascia che sia Dio, in Cristo, ad essere la tua aspirazione ed il tuo modello per il cambiamento. Da dove partire? Siate riconoscenti. Dalla nostra capacità di dire grazie a Dio per tutto ciò che riceviamo, dipende molto della nostra felicità e della serenità fra i rapporti umani. Pensiamoci. Quando un amico ci fa un favore e non vuole nulla da noi, gli diciamo: “basta un grazie?”. Questo è tutto quello che Dio ci chiede per camminare verso la felicità: dirgli grazie. La fede parte proprio da questa piccola magica parola: Grazie Signore.

Amen


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