Culto 21/07/2019 - Battesimo del piccolo Marco Maero

di Ruggero Marchetti pubblicato il 21/07/2019 23:59:14 in culto 417

Gioele 2, 28 – 32

Dopo questo, avverrà che io spargerò il mio Spirito su ogni persona: i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri vecchi sogneranno sogni, i vostri giovani vedranno visioni.

Anche sui servi e sulle serve spargerò in quei giorni il mio Spirito.

Farò prodigi nei cieli e sulla terra: sangue, fuoco e colonne di fumo. Il sole sarà cambiato in tenebre, e la luna in sangue, prima che venga il grande e terribile giorno del Signore.

Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato; poiché sul monte Sion e a Gerusalemme vi sarà salvezza, come ha detto il Signore, così pure fra i superstiti che il Signore chiamerà.

Un pensiero dalla predicazione

thumbnail article I “prodigi nel cielo e sulla terra” che Dio farà e Gioele ci descrive in un affresco impressionante: il “rosso” del “sangue”, il bagliore del “fuoco” ed il “nero” delle “colonne di fumo” che s’elevano lente ed oscurano il cielo… questi fenomeni che arrivano oggi a noi da una sensibilità che sentiamo lontana, primitiva, e che pure ci toccano molto di più di quanto forse non abbiano toccato i nostri padri, perché in qualche maniera, pur nella loro arcaicità, danno immagine e corpo alle nostre paure di disastro globale di uomini e donne di quest’inizio oscuro del ventunesimo secolo, vogliono solo farci contemplare il potere di Dio di giudicare il mondo e rinnovarlo fin dalle fondamenta. Sono il corteo simbolico che con la sua presenza sottolinea in maniera eloquente la grandezza divina che sovrasta la piccolezza umana…

Ma quando tutto sarà soltanto oscurità e terrore… solo lampi e bagliori; quando persino il sole sarà “tenebra” e la luna uno straccio color sangue… allora, con un colpo di scena sorprendente tornerà a rifiorire la speranza. Allora, “chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato”. “Sarà salvato” perché, nel ”grande e terribile giorno del Signore”, avrà avuto la fede. E la fede non è solo parole sulla lingua. La fede è stare eretti anche in faccia all’orrore, al sangue, al buio… è una realtà viva e potente che ti fa inginocchiare innanzi a Dio e ti fa stare dritto, con coraggio, davanti a ogni potere che pretende il tuo omaggio senza averne il diritto…

E allora ci accorgiamo che possiamo dire che “chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato” anche in un senso puramente umano, perché, chiunque crede in lui avrà conservato la propria umanità: è un vero essere umano, umile e dignitoso, mite e intrepido. Troppo spesso confiniamo la fede tra la polvere delle sacrestie o nelle elucubrazioni dei teologi che ti spiegano un Dio che loro stessi, solo un minuto prima, t’hanno detto: “È un mistero”. Oppure ancora, pensiamo che la fede sia una fonte di paura, e lo pensiamo non per colpa nostra, ma perché molti, troppi uomini di chiesa hanno strumentalizzato la fede per suscitare paura in chi stava a ascoltarli, e così schiacciare e dominare le coscienze…

Ma la fede non è paura. Anzi, spazza via la paura! La fede è una forza che ti sostiene in tutta la tua vita, anche quando ti crolla il mondo addosso. “Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato”. Non vale solo, questa promessa del profeta Gioele, per il ”grande e terribile giorno del Signore”. Vale per ogni giorno, se sappiamo ascoltarla. È il dono di una vita adulta e responsabile, tutta nel segno e nella forza della speranza… C’è una frase famosa e molto bella di Lutero, che vi voglio ripetere: “Anche se sapessi che domani il mondo finisce, oggi pianterei il mio alberello di mele”. Per chi ha fede, ogni gesto ha valore, e niente, proprio niente, va perduto…


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