Giacomo 4, 13 - 5, 6
E ora a voi che dite: «Oggi o domani andremo nella tale città, vi staremo un anno, trafficheremo e guadagneremo»; mentre non sapete quel che succederà domani! Che cos'è infatti la vostra vita? Siete un vapore che appare per un istante e poi svanisce. Dovreste dire invece: «Se Dio vuole, saremo in vita e faremo questo o quest'altro». Invece voi vi vantate con la vostra arroganza. Un tale vanto è cattivo.
Chi dunque sa fare il bene e non lo fa, commette peccato.
A voi ora, o ricchi! Piangete e urlate per le calamità che stanno per venirvi addosso! Le vostre ricchezze sono marcite e le vostre vesti sono tarlate. Il vostro oro e il vostro argento sono arrugginiti, e la loro ruggine sarà una testimonianza contro di voi e divorerà le vostre carni come un fuoco. Avete accumulato tesori negli ultimi giorni. Ecco, il salario da voi frodato ai lavoratori che hanno mietuto i vostri campi, gr ida; e le grida di quelli che hanno mietuto sono giunte agli orecchi del Signore degli eserciti. Sulla ter ra siete vissuti sfarzosamente e nelle baldorie sfrenate; avete impinguato i vostri cuori in tempo di strage. Avete condannato, avete ucciso il giusto . Egli non vi oppone resistenza.
Un pensiero dalla predicazione
Q uesta pagina di Giacomo sembra scritta proprio per noi e per il nostro mondo in questi mesi e giorni del Covid, così difficili, angosciosi e angoscianti che ci è toccato vivere e che ancora viviamo, e che dovremo viver e, senza avere idea di quando finiranno Pensiamo alla raccomandazione: “Dovreste dire: Se Dio vuole…”, che rivolge a quei membri delle sue comunità che nel loro fare e nel loro progettare non pensavano affatto a Dio e all a sua volontà, perché convinti ch e tutto dipendesse da loro.
Anche noi non lo diciamo spesso: “Se Dio vuole”, o almeno non lo diciamo con la serietà e con la fede con cui dovremmo dirlo, perché anche noi viviamo, facciamo e progettiamo convinti che tutto a ndrà come vogliamo noi o al meno abbiamo fatto così sino all’inizio di questa pandemia. Il virus che ci sta terremotando ha fatto saltare in aria la nostra convinzione di essere i padroni di noi stessi, del nostro mondo, della nostra società. Tutti adesso viviamo alla giornata, senza riuscire a guardare più in là, perché c’è quasi ovunque quel microscopico, invisibile, micidiale nemico che ci condanna a vivere nell’incertezza, e ci obbliga a comprendere quello che avremmo dovuto comprendere da secoli, ma non abbiamo mai voluto accetta re: che, a cominciare da noi stessi, in realtà quasi nulla dipende da noi. Tutto adesso vacilla, tutto è instabile, vago… non c’è concesso più un bacio, una carezza, una stretta di mano. Tutto è diventato una minaccia… altro che onnipotenti! Siamo poveri diavoli!
Questo vale per noi, per le nostre famiglie, per il nostro lavoro, per la scuola dei nostri figli e nipoti, per le nostre relazioni con gli amici, ma vale anche per la nostra chiesa. Questa settimana incontreremo i genitori dei nostri bambini, per vedere insieme quando, come e dove riprendere la Scuola domenicale, ma prima di programmare “quando, come e dove”, dovremo tutti prendere in considerazione innanzitutto il “se”… dovremo cioè domandarci in modo serio, “se” potremo riprendere, e solo do po pensare a tutto il resto. Insomma, dovremmo ed ecco allora Giacomo dirci gli uni gli altri: “ Se Dio vuole” riprenderemo la nostra Scuola domenicale, altrimenti no. E questo vale anche per le Confermazioni che abbia mo programm ato per domenica pros sima… ma solo programmato”, perché anche qui vale sempre il “Se Dio vuole".
Vedete allora come quella che fino a ieri sembrava solo una frase fatta e trascurabile, ora acquista un nuovo senso e anzi (è un altro punto su cui riflettere insieme) diventa addirittura una confessione di fede, perché per un cristiano, dire oggi “Se Dio significa affermare: “Ora ho capito e credo che le cose non dipendono da me, e che nemmeno però dipendono dal Covid, ma che tutto dipen de dalla volontà di Dio!”.
E così allora, questa brutta esperienza del Covid ci sta obbligando a cogliere il valore della raccomandazione di Giacomo e a dare finalmente al “Se Dio l’imp ortanza che non gli abbiamo mai dato e invece merita Davvero la vita è tanto tanto strana…
Il pastore