Culto 21/10/2018 - 21° dopo Pentecoste

di Ruggero Marchetti pubblicato il 21/10/2018 23:41:11 in culto 418

1 Samuele 8, 1 - 22

Quando Samuele divenne vecchio, nominò i suoi figli giudici d’Israele. Suo figlio primogenito si chiamava Ioel e il secondo Abia; essi esercitavano la funzione di giudici a Beer-Sceba. I suoi figli però non seguivano le sue orme, ma si lasciavano sviare dall'avidità, accettavano regali e pervertivano il giudizio. Allora tutti gli anziani d’Israele si radunarono, e andarono da Samuele a Rama per dirgli: «Ecco tu sei ormai vecchio e i tuoi figli non seguono le tue orme; stabilisci dunque su di noi un re che ci amministri la giustizia, come lo hanno tutte le nazioni». A Samuele dispiacque questa frase: «Dacci un re che amministri la giustizia in mezzo a noi». Perciò Samuele pregò il Signore. Allora il Signore disse a Samuele: «Da’ ascolto alla voce del popolo in tutto quello che ti dirà, poiché essi non hanno respinto te, ma me, affinché io non regni su di loro. Agiscono con te come hanno sempre agito dal giorno che li feci salire dall'Egitto fino a oggi: mi hanno abbandonato per servire altri dei. Ora dunque da’ ascolto alla loro voce; abbi cura però di avvertirli solennemente e di fare loro ben conoscere quale sarà il modo di agire del re che regnerà su di loro». Samuele riferì tutte le parole del Signore al popolo che gli domandava un re. Disse: «Questo sarà il modo di agire del re che regnerà su di voi. Egli prenderà i vostri figli e li metterà sui carri e fra i suoi cavalieri e dovranno correre davanti al suo carro; ne farà dei capitani di migliaia e dei capitani di cinquantine; li metterà ad arare le sue terre e a mietere i suoi campi, a fabbricare i suoi ordigni di guerra e gli attrezzi dei suoi carri. Prenderà le vostre figlie per farsene delle profumiere, delle cuoche, delle fornaie. Prenderà i vostri campi, le vostre vigne, i vostri migliori uliveti per darli ai suoi servitori. Prenderà la decima delle vostre sementi e delle vostre vigne per darla ai suoi eunuchi e ai suoi servitori. Prenderà i vostri servi, le vostre serve, il fiore della vostra gioventù e i vostri asini per adoperarli nei suoi lavori. Prenderà la decima delle vostre greggi e voi sarete suoi schiavi. Allora griderete a causa del re che vi sarete scelto, ma in quel giorno il Signore non vi risponderà». Il popolo rifiutò di dare ascolto alle parole di Samuele e disse: «No! Ci sarà un re su di noi; anche noi saremo come tutte le nazioni; il nostro re amministrerà la giustizia in mezzo a noi, marcerà alla nostra testa e condurrà le nostre guerre». Samuele, udite tutte le parole del popolo, le riferì al Signore, e il Signore disse a Samuele: «Da’ ascolto alla loro voce e fa’ regnare su di loro un re». Samuele disse agli uomini d’Israele: «Ognuno ritorni alla sua città».

Un pensiero dalla predicazione

... Samuele rivolge agli "anziani di Israele" un “solenne avvertimento”. Non vogliono come giudici i suoi figli perché “accettano regali” e al loro posto desiderano un re? Quello che adesso fanno Ioel e Abia, e che è percepito come corruzione, sotto il re diventerà una pratica legale. Non più appunto corruzione, ma diritto del sovrano! Sì, il re “prenderà” tutto. E proprio questo verbo “prenderà” scandisce dall'inizio alla fine il solenne e rabbioso “avvertimento” del vecchio Samuele: “Questo sarà il modo di agire del re che regnerà su di voi ... prenderà i vostri figli e dovranno correre davanti al suo carro ... li metterà ad arare le sue terre e a mietere i suoi campi... Prenderà le vostre figlie per farsene delle profumiere (un modo gentile per dire “concubine”), e (se non sono tanto belle) delle cuoche e delle fornaie ... Prenderà i vostri campi, le vostre vigne, i vostri migliori uliveti ... Prenderà la decima delle vostre sementi e delle vostre vigne .... Prenderà i vostri servi, le vostre serve, il fiore della vostra gioventù... Prenderà la decima delle vostre greggi...”. Sì, il re “prenderà” tutto, e non vi darà niente in cambio.

Poi, la sentenza finale. Voi non sarete più quello che siete adesso: uomini e donne liberi, "voi sarete gli schiavi del re". E quando un giorno ve ne accorgerete e vi pentirete amaramente, "allora griderete a causa del re che vi sarete scelto", ma sarà troppo tardi. Avete voluto cambiare il vostro interlocutore: il re invece di Dio... avete messo fine alla relazione vitale con lui, e poiché il Signore prende sul serio le vostre decisioni, "in quel giorno non vi risponderà".

Nonostante questo monito finale, i “rappresentanti del popolo” rifiutano di dar retta a Samuele e ribadiscono la loro posizione: “No! Ci sarà un re su di noi; anche noi saremo come tutte le nazioni; il nostro re amministrerà la giustizia in mezzo a noi, marcerà alla nostra testa e condurrà le nostre guerre”.

Il racconto si chiude in modo brusco: Samuele rinvia ognuno a casa sua senza aver stabilito un re sopra Israele. È forse, questo congedo, un suo netto rifiuto? O forse prende tempo sperando in questo modo che quelli ci ripensino?...

Se anche fosse così, non avrà successo. Questa pagina è un tornante della storia della Bibbia: segna la fine dell'epoca dei giudici e l'inizio dell'epoca dei re. Il capitolo 9 si apre con un discorso tutto nuovo, con un protagonista tutto nuovo, già dalla prima parola, il primo re: “C'era un uomo, discendente di Beniamino, che si chiamava Chis... Era un uomo forte e valoroso; aveva un figlio di nome Saul, giovane e bello; tra i figli di Israele non ce n'era uno più bello di lui; era più alto di tutta la gente, dalla spalle in su”.

Sembra quasi l’inizio di una favola, ma non sarà una favola a lieto fine. Il popolo avrà l'eroe che ha voluto, colui che “marcerà alla sua testa e condurrà le sue guerre”. Ma non riuscirà a avere – e la tragica vicenda di Saul è lì a confermarlo – la stabilità e il benessere che sognava.


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